TIPI
DI SUONO DELLE CAMPANE
credere
che le campane possono suonare in diversi modi è quasi impensabile e
invece ogni zona geografica ha il suo modo legato alle tradizioni
locali che si tramandano da secoli.
I
principali tipi di suono sono:
-AMBROSIANO:
è diffuso un po’ in tutta l’Italia Nord Occidentale con diverse
varianti di montaggio. Lo si può trovare in quasi tutta la Lombardia
(fanno eccezione l’alta Valtellina ed altre zone di confine con la
Svizzera dove è adottato lo Slancio tradizionale e la sponda
bresciana del Lago di Garda dove vi è il Sistema Veronese), nel
Piemonte, in Liguria, in Emilia da Piacenza a Reggio Emilia, in
alcune località della Valle d’Aosta, del Trentino (Valli
Giudicarie, Val di Sole) e del Canton Ticino in Svizzera. Le varianti
di montaggio si differenziano soprattutto per la maggiore o minore
velocità delle campane, in base al tipo di bilanciamento adottato.
Si
possono capire che sono campane ambrosiane guardando i grandi ceppi
di sostegno sopra alle campane, originalmente realizzati in ghisa con
i caratteristici pomoli (o bocce) nella parte superiore, che pesano
quasi il 50% della campana bilanciando pertanto il movimento. A lato
del ceppo è montata una grande ruota, avente un diametro circa
doppio di quello della campana a cui è fissata la catena del motore
o la fune per il suono manuale.
Il
notevole bilanciamento determinato dai ceppi rende possibile il suono
di campane anche di notevole peso con il minimo sforzo, e riduce al
minimo le sollecitazioni alle torri campanarie, per questo può
capitare frequentemente di vedere campanili molto snelli
sovraccaricati con campane di grandi dimensioni che sporgono dai
finestroni delle celle.
Il
battaglio è di tipo cadente, in quanto, quando la campana dondola,
la colpisce nel bordo inferiore; l’attacco interno del battaglio è
allineato con i perni di rotazione.
-VERONESE:
è oggi diffuso nella totalità dei territori veronese e
vicentino, in buona parte del padovano, in varie località delle
province di Venezia, Treviso, Rovigo, Trento (Val Lagarina, Valli
Giudicarie, Val di Sole), Brescia (località comprese nella Diocesi
di Verona e nella sponda occidentale del Lago di Garda), Mantova, e
in altre singole località sparse su tutto il territorio nazionale.
Il
Sistema Veronese si presenta in apparenza simile all’Ambrosiano,
anche se in realtà vi sono alcune differenze significative. E’
infatti assente qualsiasi dispositivo che consenta di lasciare ferma
la campana in posizione verticale, inoltre la velocità di
oscillazione della campana veronese è sensibilmente superiore
rispetto a quella ambrosiana.
Il
ceppo è realizzato in ghisa secondo vari modelli caratteristici, ed
il suo peso, in rapporto alla campana, varia tra il 38% ed il 40 %
circa.
A
lato del ceppo è fissata la ruota, avente diametro circa doppio di
quello della campana, alla quale è agganciata la fune per il suono
manuale.
Come
nell'Ambrosiano Il battaglio è di tipo cadente ed il suo attacco
interno è allineato con i perni di rotazione.
-SLANCIO
Il sistema di suono a Slancio identifica comunemente i sistemi a
battaglio volante. Il termine “slancio”, infatti, indica il
movimento compiuto dal battaglio, il quale, per l’inerzia di
movimento, colpisce il bordo superiore del vaso sonoro.
Lo
Slancio è il metodo di suono ad oscillazione più diffuso in Europa
e nel mondo, e le varianti di montaggio sono assai numerose. In
Italia il sistema a Slancio, nella sua forma più evoluta, è
presente nelle regioni settentrionali, in particolare nel Trentino
(in Alto Adige è esclusivo lo Slancio Tirolese), nel Veneto nord –
orientale, nel Friuli Venezia Giulia, nella Valle d’Aosta, in
località del Piemonte prossime al confine con la Francia, nell’alta
Lombardia (Valtellina), ed in singole località di regioni dove
vigono i sistemi a battaglio cadente. Il Sistema Bolognese, diffuso
in parte dell'Emilia (Modena, Bologna e Ferrara) e in Romagna, è un
sistema di suono a rotazione completa che però richiama, in linea di
principio, il sistema a Slancio. In altre zone dell’Italia centro –
meridionale troviamo ancora lo Slancio, ma non sempre nella forma più
evoluta e non sempre con campane musicalmente accordate.
La
campana è appesa ad un ceppo di sostegno di tipo leggero, in legno o
in metallo, che permette un movimento libero e veloce. La campana, in
genere, non è incassata nel ceppo e l’asse di rotazione è situato
più in alto rispetto alle maniglie delle campane; in ogni caso è
fondamentale che l’attacco interno del battaglio si trovi molto più
in basso rispetto all’asse di rotazione, proprio per favorire il
movimento inerziale.
Il
battaglio, di forma caratteristica, è dotato di un naso allungato
che ne appesantisce notevolmente la parte bassa. La forma del
battaglio può subire variazioni che dipendono dalla modalità con
cui si prevede che la campana venga suonata; per esempio, se l’arco
di oscillazione è ridotto, il naso deve essere più lungo del
normale per permettere al battaglio di acquisire un sufficiente grado
di inerzia con una spinta minima; al contrario, se l’oscillazione è
molto ampia, il naso deve essere più corto e leggero.
La
campana, durante il suono, raggiunge un arco di rotazione compreso
tra i 90° e gli ideali 180°, ed il battaglio, descrivendo a sua
volta un arco di rotazione più ampio, colpisce il vaso sonoro nel
bordo superiore staccandosi subito dopo la battuta, permettendo
un’ideale espressività sonora e un’appropriata lettura della
struttura tonale.

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