giovedì 21 luglio 2016

modi di suono delle campane

TIPI DI SUONO DELLE CAMPANE
credere che le campane possono suonare in diversi modi è quasi impensabile e invece ogni zona geografica ha il suo modo legato alle tradizioni locali che si tramandano da secoli.
I principali tipi di suono sono:
-AMBROSIANO: è diffuso un po’ in tutta l’Italia Nord Occidentale con diverse varianti di montaggio. Lo si può trovare in quasi tutta la Lombardia (fanno eccezione l’alta Valtellina ed altre zone di confine con la Svizzera dove è adottato lo Slancio tradizionale e la sponda bresciana del Lago di Garda dove vi è il Sistema Veronese), nel Piemonte, in Liguria, in Emilia da Piacenza a Reggio Emilia, in alcune località della Valle d’Aosta, del Trentino (Valli Giudicarie, Val di Sole) e del Canton Ticino in Svizzera. Le varianti di montaggio si differenziano soprattutto per la maggiore o minore velocità delle campane, in base al tipo di bilanciamento adottato.
Si possono capire che sono campane ambrosiane guardando i grandi ceppi di sostegno sopra alle campane, originalmente realizzati in ghisa con i caratteristici pomoli (o bocce) nella parte superiore, che pesano quasi il 50% della campana bilanciando pertanto il movimento. A lato del ceppo è montata una grande ruota, avente un diametro circa doppio di quello della campana a cui è fissata la catena del motore o la fune per il suono manuale.
Il notevole bilanciamento determinato dai ceppi rende possibile il suono di campane anche di notevole peso con il minimo sforzo, e riduce al minimo le sollecitazioni alle torri campanarie, per questo può capitare frequentemente di vedere campanili molto snelli sovraccaricati con campane di grandi dimensioni che sporgono dai finestroni delle celle.
Il battaglio è di tipo cadente, in quanto, quando la campana dondola, la colpisce nel bordo inferiore; l’attacco interno del battaglio è allineato con i perni di rotazione.

-VERONESE: è oggi diffuso nella totalità dei territori veronese e vicentino, in buona parte del padovano, in varie località delle province di Venezia, Treviso, Rovigo, Trento (Val Lagarina, Valli Giudicarie, Val di Sole), Brescia (località comprese nella Diocesi di Verona e nella sponda occidentale del Lago di Garda), Mantova, e in altre singole località sparse su tutto il territorio nazionale.
Il Sistema Veronese si presenta in apparenza simile all’Ambrosiano, anche se in realtà vi sono alcune differenze significative. E’ infatti assente qualsiasi dispositivo che consenta di lasciare ferma la campana in posizione verticale, inoltre la velocità di oscillazione della campana veronese è sensibilmente superiore rispetto a quella ambrosiana.
Il ceppo è realizzato in ghisa secondo vari modelli caratteristici, ed il suo peso, in rapporto alla campana, varia tra il 38% ed il 40 % circa.
A lato del ceppo è fissata la ruota, avente diametro circa doppio di quello della campana, alla quale è agganciata la fune per il suono manuale.
Come nell'Ambrosiano Il battaglio è di tipo cadente ed il suo attacco interno è allineato con i perni di rotazione.

-SLANCIO Il sistema di suono a Slancio identifica comunemente i sistemi a battaglio volante. Il termine “slancio”, infatti, indica il movimento compiuto dal battaglio, il quale, per l’inerzia di movimento, colpisce il bordo superiore del vaso sonoro.
Lo Slancio è il metodo di suono ad oscillazione più diffuso in Europa e nel mondo, e le varianti di montaggio sono assai numerose. In Italia il sistema a Slancio, nella sua forma più evoluta, è presente nelle regioni settentrionali, in particolare nel Trentino (in Alto Adige è esclusivo lo Slancio Tirolese), nel Veneto nord – orientale, nel Friuli Venezia Giulia, nella Valle d’Aosta, in località del Piemonte prossime al confine con la Francia, nell’alta Lombardia (Valtellina), ed in singole località di regioni dove vigono i sistemi a battaglio cadente. Il Sistema Bolognese, diffuso in parte dell'Emilia (Modena, Bologna e Ferrara) e in Romagna, è un sistema di suono a rotazione completa che però richiama, in linea di principio, il sistema a Slancio. In altre zone dell’Italia centro – meridionale troviamo ancora lo Slancio, ma non sempre nella forma più evoluta e non sempre con campane musicalmente accordate.
La campana è appesa ad un ceppo di sostegno di tipo leggero, in legno o in metallo, che permette un movimento libero e veloce. La campana, in genere, non è incassata nel ceppo e l’asse di rotazione è situato più in alto rispetto alle maniglie delle campane; in ogni caso è fondamentale che l’attacco interno del battaglio si trovi molto più in basso rispetto all’asse di rotazione, proprio per favorire il movimento inerziale.
Il battaglio, di forma caratteristica, è dotato di un naso allungato che ne appesantisce notevolmente la parte bassa. La forma del battaglio può subire variazioni che dipendono dalla modalità con cui si prevede che la campana venga suonata; per esempio, se l’arco di oscillazione è ridotto, il naso deve essere più lungo del normale per permettere al battaglio di acquisire un sufficiente grado di inerzia con una spinta minima; al contrario, se l’oscillazione è molto ampia, il naso deve essere più corto e leggero.
La campana, durante il suono, raggiunge un arco di rotazione compreso tra i 90° e gli ideali 180°, ed il battaglio, descrivendo a sua volta un arco di rotazione più ampio, colpisce il vaso sonoro nel bordo superiore staccandosi subito dopo la battuta, permettendo un’ideale espressività sonora e un’appropriata lettura della struttura tonale. 
 

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